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VOTI PER SEZIONE


13 Giugno 2011 16:19 Nome: -
PROPONGO IL BOICOTTAGGIO DEI PRODOTTI BRSILIANI A SEGUITO DEL NON RISPETTO DEL TRATTATO DI ESTRADIZIONE PER L'ASSASSINO BATTISTI

12 Giugno 2011 23:34 Nome: giusi
siamo al 41 % del quorum a livello nazionale
forza che ce la facciamo, andate a votare se non l'avete ancora fatto, fino alle 15 i seggi sono aperti,
SI SI SI SI
13 Giugno 2011 15:16 Nome: poveretta
e quando ce l'avete fatta cosa cambia?
forse che ci sfracellate come per la vittoria ai mondiali?

11 Giugno 2011 18:06 Nome: giorgio
le scorie, il tasto dolente del nucleare, le scorie, non si sa ancora come gestirle in modo serio ed accettabile, NO AL NUCLEARE

11 Giugno 2011 18:58 Nome: -
anche le tue di scorie sono un bel problema
del resto mica possiamo impedirti di produrle
anche se ci viene il dubbio che lo fai apposta...

12 Giugno 2011 11:00 Nome: sara
Le scorie nucleari si distinguono in base al grado di radioattività da cui dipende anche la durata del decadimento e la loro pericolosità.
Alta attività (scorie di 3° grado):
il grado di radioattività elevato in queste scorie implica un lungo periodo di decadimento, fino a 100.000 anni. Le scorie di terza categoria sono, in particolar modo, le ceneri prodotte dalla combustione dell'uranio e gli oggetti vicini al reattore (es. pareti metalliche).NO GRAZIE

12 Giugno 2011 17:00 Nome: sarai
tu pensa!
e io che stavo per metterle nel caffelatte!

11 Giugno 2011 10:36 Nome: Beppe
Da inoltrare a chi conoscete prima che lo oscurino. Hanno oscurato il sito e il blog ma non il video. (per ora)
Accendere l'audio.
http://www.youtube.com/watch?v=qqQ0IqHrzII
Giro volentieri questo video che, al di là dei toni esagitati di chi parla, è davvero sconcertante

11 Giugno 2011 11:45 Nome: .
"Non saper distinguere un lavoro scientificamente attendibile da una bufala, non sapere neanche cosa sia il metodo scientifico, ci porta a berci tutto e sospettare di tutti, per cui non sorprende che molti preferiscano coltivare il timore che la complessità sia corrotta e che la risposta giusta sia, automaticamente, quella più rassicurante. Che preferiscano, non sapendo distinguere, le risposte di ridicoli santoni come Beppe Grillo o Adriano Celentano piuttosto che quelle della scienza."

10 Giugno 2011 17:11 Nome: mina
Stiamo ancora aiutando le vittime di Chernobyl, chissà quando finiremo di aiutare le vittime di Fukushima, perchè dare alle prossime generazioni un regalo così orribile come il disastro nucleare che, a quanto ci è dimostrato dai fatti, non è cosa impossibile ?

11 Giugno 2011 10:20 Nome: -
vai a raccontarlo a quelli che sono morti per aver mangiato germogli BIOLOGICI
raccontalo alle migliaia che muoiono in miniera, sulle piattaforme in raffineria e perfino con l'idroelettrico
poi spiegaci quanto paesaggio resterà alle prossime generazioni, dopo le pale eoliche e il fotovoltaico a terra
alla fine facci sapere cosa hai fatto per aiutare le vittime del terremoto e dello tsunami

11 Giugno 2011 10:59 Nome: mina
la differenza è che il disastro nucleare non finisce ma continua a generare morte e malattie senza soluzione per chi l'ha costruito e per chi, senza averlo scelto, lo subisce per generazioni.

11 Giugno 2011 11:13 Nome: nino
le vittime di tutti i disastri naturali sono drammi inaccettabili, pensa a quando, dopo le povere vittime di un disastro nucleare, il dramma continua con le generazioni successive segnate da un inquinamento da radiazioni che non si arresta e colpisce ancora e ancora e ancora......

11 Giugno 2011 11:59 Nome: -
"Una delle cose più singolari di questo stralunato paese è che siamo propensi a credere acriticamente a chiunque dia vento alle tonsille, ma ci rifiutiamo pervicacemente di ascoltare chi avrebbe l’autorevolezza per essere ascoltato."

11 Giugno 2011 12:05 Nome: .
@ mina
congratulazioni per il diploma Cepu

11 Giugno 2011 12:11 Nome: -
@ nino
ne riparliamo quando la finisci con le banalità e le fregnacce

09 Giugno 2011 11:13 Nome: simo
Siamo in buona compagnia.
Tre francesi su quattro non vogliono più centrali nucleare nel loro Paese, e sono pronti a programmare un’uscita dall’energia atomica civile, che, al momento, assicura l’80 per cento dei consumi elettrici della Francia.
Dopo l’addio al nucleare della Germania, anche questo è uno degli effetti del dopo Fukushima. Il sondaggio realizzato dall’Ifop racconta che il 62 % spera in un’uscita dal nucleare entro 30 anni, mentre il 15 per cento chiede un arresto rapido.
E tutto questo nel Paese di Edf, lobby potentissima che da oltre 40 anni ha imposto incontrastata il nucleare. Per non parlare del governo, paladino del nucleare nonostante il 55 per cento dei propri elettori abbia chiesto energie alternative.

09 Giugno 2011 11:07 Nome: MIRKO
Sull’onda di Fukushima, la SVIZZERA SEGUE LA GERMANIA e decide di dire ADDIO AL NUCLEARE . Il Consiglio nazionale svizzero, la Camera bassa del Parlamento, ha deciso ieri, 8 giugno, di abbandonare progressivamente l’energia atomica entro il 2034.
A proporre l’uscita dall’atomo entro il 2034 era stata, lo scorso 25 maggio, il ministro dell’ambiente, democristiano, Doris Leuthard, che si è detta convinta che “trovare un’alternativa a quel 40 per cento dui energia elettrica prodotta oggi dalle 5 centrali nucleari svizzere sia realistico dal punto di vista politico, economico e tecnologico”.
La strada proposta dal ministro dell’ambiente è quella delle energie rinnovabili. Già oggi il 56 per cento dell’energia prodotta dal paese deriva da impianti idroelettrici.

Il Consiglio nazionale ha accolto ancora più nettamente – con 108 ‘sì’, 76 ‘no’ e nove astensioni – una mozione dei Verdi a favore dell’abbandono progressivo dell’atomo. La Camera del popolo non ha invece seguito il gruppo socialista, che chiedeva un’uscita anticipata dal nucleare. Le centrali di Beznau I e II, costruite nel 1969 e 1971, avrebbero dovuto chiudere i battenti fin da subito..
La Svizzera ha cinque reattori nucleari, tutti nell’est del Paese, il più vecchio risale al 1969. Secondo il piano governativo, il reattore di Beznau I dovrà essere spento nel 2019, quelli di Beznau II e Muehleberg nel 2022, quello di Goesgen, nel 2029 e quello di Leibstadt nel 2034.

07 Giugno 2011 17:45 Nome: italy
gennaio 2010
Angela Merkel, cancelliere tedesco, sembra aver deciso di procrastinare l’uscita dal nucleare. La mossa della Merkel viene presentata ufficialmente come un buon compromesso per finanziare le energie rinnovabili. L’accordo tra il governo tedesco e la lobby del nucleare sarebbe sulla via della conclusione e funzionerebbe cosi: i 17 impianti esistenti che si sarebbero dovuti gradualmente dismettere fino al 2022 lavoreranno ancora e saranno dismessi gradualmente entro entro il 2050. Dunque anni di vita e guadagni in più per le società che li gestiscono. Ma la contropartita è questa: il 75% degli introiti derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta dal nucleare dovrebbe andare al Governo tedesco, che sembra li userà per finanziare energia rinnovabile. Però, poi non si spiega, allora, perché lo stesso Governo abbia deciso per un taglio degli incentivi al fotovoltaico.
Wulf Bernotat amministratore delegato di E.on ha detto:

L’industria è pienamente consapevole del fatto che c’è un prezzo politico che deve essere pagato per l’estensione.

Sul piatto anche la sopravvivenza di due vecchi impianti: A Biblis e Neckarwestheim 1. Ma su questi la Merkel non si è espressa, anche se sembra che continueranno a lavorare.

La notizia,comunque, non giunge improvvisa. E’ almeno dallo scorso giungo, mese in cui con le elezioni fu riconfermata la Merkel, che si parla di un prolungamento della vita delle centrali nucleari anche se il 66% dei tedeschi non le vuole, in quanto nel Paese è molto sentito il problema delle scorie nucleari.

Der Spiegel
PS. ora la musica è cambiata.

06 Giugno 2011 11:39 Nome: italy
GERMANIA, STOP AL NUCLEARE, decisione definitiva del popolo tedesco: energia nucleare addio. Ultime notizie Berlino - E mentre in Italia si decide se il futuro deve essere nucleare oppure no, molti altri Paesi progrediti hanno deciso che il nucleare rappresenta ormai solo il passato.
E' quanto ha stabilito per ultima la Germania che ha deciso di dire stop alle centrali nucleari entro e non oltre il 2022.
A dichiararlo è stato il ministro Norbert Rottgen, subito dopo una riunione della coalizione e la cancelliera Angela Merkel.
8 dei 17 reattori nucleari esistenti in Germania erano già stati spenti subito dopo la tragedia di Fukushima e non saranno più riattivati.
La Germania diventerà dunque la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica.
E noi ?

07 Giugno 2011 09:16 Nome: -
Furbino,
se vai sul sito della IAEA trovi questo documento Hake_Vortrag_2010_IAEA_Nuclear_Energy_in_GermanyII.pdf del 15 giugno 2010
che alla diapositiva numero 8
mostra la schedulazione di chiusura delle 17 centrali
che era quindi cosa ben nota ai tecnici da tempo e rilanciata
solo adesso per ragioni ben evidenti
nelle altre diapositive potrai notare come il 43% della produzione elettrica tedesca è realizzata con il CARBONE di cui è previsto un incremento e che è previsto l'incremento dei contratti di importazione di PETROLIO e GAS (alla faccia delle rinnovabili)
nel frattempo, dal 1990 al 2012, il nucleare ha consentito una riduzione del 21% dei gas serra.

06 Maggio 2011 14:35 Nome: mirko
L' ENEA individua 214 siti idonei per i rifiuti nucleari (26/11/2002)

Sono 214 le aree italiane adatte ad ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Le piu' numerose si trovano in Puglia (65) ed in Toscana (55). Ad individuarle e' stata la Task force per il sito nazionale di deposito dei materiali radioattivi dell' Enea.
Ma l' elenco e' stato definito troppo vasto dal ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli. ''Indicare oltre 200 aree - ha detto equivale a non indicarne nessuna: l' Enea non ha quindi portato a termine il suo compito''
Per arrivare a selezionare le aree adatte, la task force dell' Enea ha adottato alcuni criteri di esclusione. Sono state escluse le isole, le aree entro 50 chilometri da confini nazionali, entro 15 chilometri da centri abitati con piu' di 100.000 abitanti, 10 km da centri abitati tra 20.000 e 100.000 abitanti, 5 km da centri tra 10.000 e 20.000 abitanti, 3 km da centri tra 1.000 e 10.000 abitanti, 2 km da paesi tra 200 e 1.000 abitanti.
Escluse anche le aree protette, quelle vicine a corsi d' acqua, quelle boscate, quelle sismiche. Ad un primo livello e' stato cosi' selezionato il 9% del territorio nazionale come potenzialmente adatto alla localizzazione del deposito. Su queste aree e' stata poi operata una nuova selezione e si e' arrivati a 214 aree che superano l' ampiezza di 300 ettari ciascuna.
Ecco l' elenco delle aree regione per regione: Basilicata 36; Calabria 3; Emilia Romagna 1; Lazio 38; Liguria 1; Lombardia 3; Marche 2; Molise 3; Piemonte 3; Puglia 65; Toscana 55; Umbria 4. Totale 214
" Io sto in Lombardia e tu ? "

05 Maggio 2011 10:55 Nome: enzo
LE VERGOGNE DELL'ENERGIA NUCLEARE
Il fisico Carlo Rubbia già qualche tempo fa si era espresso sul problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi :
«Si apre a questo punto il grave problema dell'eliminazione dei rifiuti radioattivi. Con vari metodi sono inceneriti, triturati, macinati, pressati, vetrificati e inglobati in fusti impermeabili a loro volta disposti in recipienti di acciaio inossidabile, veri e propri sarcofaghi in miniatura.
Queste "vergogne" dell'energia nucleare vengono nascoste nelle profondità sotterranee e marine. Non abbiamo la minima idea di quello che potrebbe succedere dei fusti con tonnellate di sostanze radioattive che abbiamo già seppellito e di quelli che aspettano di esserlo. Ci liberiamo di un problema passandolo in eredità alle generazioni future, perché queste scorie saranno attive per millenni.
La sicurezza assoluta non esiste neppure in quest'ultimo stadio del ciclo nucleare. I cimiteri radioattivi possono essere violati da terremoti, bombardamenti, atti di sabotaggio. Malgrado tutte le precauzioni tecnologiche, lo spessore e la resistenza dei materiali in cui questi rifiuti della fissione sono sigillati, la radioattività può, in condizioni estreme, sprigionarsi in qualche misura, soprattutto dai fusti calati nei fondali marini. Si sono trovate tracce di cesio e di plutonio e altri radioisotopi nella fauna e nella flora dei mari più usati come cimiteri nucleari. Neppure il deposito sotterraneo, a centinaia di metri di profondità può essere ritenuto secondo me, completamente sicuro. Sotto la pressione delle rocce, a migliaia di anni da oggi, dimenticate dalle generazioni a venire, le scorie potrebbero spezzarsi o essere assorbite da un cambiamento geologico che trasformi una zona da secca in umida, entrare quindi nelle acque e andare lontano a contaminare l'uomo attraverso la catena alimentare. A mio parere queste scorie rappresentano delle bombe ritardate. Le nascondiamo pensando che non ci saremo per risponderne personalmente.

05 Maggio 2011 11:28 Nome: penso
bè, sulle bombe ritardate sarei anche d'accordo, è l'assorbimento da cambiamento geologico che non mi convince.

04 Maggio 2011 12:30 Nome: marco
Al 25° anniversario della catastrofe di Chernobyl e a sei settimane dopo il disastro nucleare di Fukushima in Giappone, nove Premi Nobel per la pace chiedono in una lettera aperta a 31 Capi di Stato di tutto il mondo di riflettere ulteriormente sul nucleare e sul fatto che non sia una vera risposta alla domanda energetica presente e futura.

Betty Williams, Irlanda (1976), Mairead Maguire, Irlanda (1976), Wangari Maathai, Kenya (2004), Archbishop Desmond Tutu, Sud Africa (1984) ed altri 5 Premi Nobel per la pace parlano in questa lettera di quanto il nucleare sia troppo pericoloso e chiedono piuttosto di investire su forme di energia pulite, più sicure e rinnovabili.

Da un estratto della lettera:

“In questo 25° anniversario dal disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina – ed a più di due mesi dal terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Giappone – noi, premi Nobel per la pace vi chiediamo di investire in un futuro più sicuro e pacifico attraverso forme di energia rinnovabili. E’ ora di riconoscere che l’energia nucleare non è un’energia sicura, pulita e sostenibile.
Siamo molto contrariati che ci siano persone in Giappone le cui vite siano messe in pericolo dalle radiazioni presenti nell’aria, nell’acqua e nel cibo in conseguenza alla fusione della centrale nucleare di Fukushima. Siamo fermamente convinti che se si cominciasse da adesso a dismettere il nucleare in tutto il mondo, le generazioni future – specialmente quelle giapponesi che hanno sofferto fin troppo – vivranno in un mondo più sicuro e pacifico.

Il presidente degli Stati Uniti d’America Barak Obama (anche lui Premio Nobel per la pace) purtroppo non ha sottoscritto questa lettera. E’ risaputo che sia un convinto sostenitore dell’energia nucleare nonostante il fatto che in America, da almeno 40 anni, non siano state aperte nuove centrali nucleari, inoltre, il costo dell’energia nucleare prodotta attualmente sarebbe di circa 5,000 dollari a kilowatt generato… assolutamente poco conveniente, oltre che inquinante.

Ecco la lista completa dei Premi Nobel promotori di questa iniziativa:

- Betty Williams, Ireland (1976)
- Mairead Maguire, Ireland (1976)
- Rigoberta Menchu Tum, Guatemala (1992)
- Jody Williams, USA (1997)
- Shirin Ebadi, Iran (2003)
- Wangari Maathai, Kenya (2004)
- Archbishop Desmond Tutu, South Africa (1984)
- Adolfo Perez Esquivel, Argentina (1980)
- Presidente Jose Ramos Horta, East Timor (1996)

04 Maggio 2011 15:21 Nome: .
Dario Fo non c'è?

04 Maggio 2011 16:04 Nome: ,
e Rita Levi Montalcini?

03 Maggio 2011 12:08 Nome: giusi
Qui è possibile consultare le schede dell' Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi ENEA, aggiornato al dicembre 2000.



centrali nucleari in fase di smantellamento ex-ENEL

centrale nucleare in fase di smantellamento ex-ENEL di Trino Vercellese (Vercelli)
centrale nucleare in fase di smantellamento ex-ENEL di Caorso (Piacenza)
centrale nucleare in fase di smantellamento ex-ENEL di Latina
centrale nucleare in fase di smantellamento ex-ENEL di Garigliano (Caserta)
impianti del ciclo del combustibile in fase di smantellamento

ex-ENEA

impianto ex-ENEA EUREX di Saluggia (Vercelli)
impianto ex-ENEA FN-Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (Alessandria)
impianto ex-ENEA OPEC in Casaccia (Roma)
impianto ex-ENEA Plutonio in Casaccia (Roma)
impianto ex-ENEA ITREC in Trisaia, Rotondella (Matera)
altri impianti

Laboratorio di Ricerca Cisam di Pisa
Laboratorio di Ricerca Fiat Avio Avogrado di Saluggia (Vercelli)
Centro Comune di Ricerca CCR Ispra di Varese
impianto e deposito Nucleco in Casaccia (Roma)

03 Maggio 2011 11:55 Nome: simo
Misure di radioattività ambientale in Italia
L’ISPRA e il sistema delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell’Ambiente effettuano il monitoraggio della radioattività ambientale. Sin dal 12 marzo 2011, l’ISPRA ha richiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l’andamento di una eventuale presenza di radioattività in aria riconducibile all’incidente nella centrale di Fukushima in Giappone. Vengono effettuate misure giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Iodio 131 e Cesio 137. È stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale. Sono state programmate anche alcune misure su vegetali a foglia larga e latte al fine di seguire eventuali fenomeni di trasferimento dei radionuclidi nell’ambiente.
I risultati a partire dal 23 marzo e aggiornati alle ultime misure pervenute, hanno evidenziato la presenza in aria di piccole tracce di Iodio 131 variabili tra 0,02 e 3,10 mBq/m3 e di Cesio137 variabili tra 0,007 mBq/m3 e 1,20 mBq/m3. In alcune misure sono stati rilevate tracce di Cesio 134 variabile tra 0,01 mBq/m3 e 0,25 mBq/m3. Nei campioni nei quali sono stati rilevati sia il cesio 137 sia il Cesio 134 la media dei rapporti isotopici tra i due radionuclidi è di circa 0,86. La presenza di Cesio 134 e il valore del rapporto con il Cesio 137 evidenzia una probabile provenienza legata all’incidente nucleare in Giappone. Alcune misure su campioni finalizzati alla rilevazione di iodio in forma gassosa hanno confermato la presenza di tracce di questo isotopo variabili tra 0,09 e 3,90 mBq/m3. Sono state inoltre rilevate tracce di Iodio 131 nella deposizione al suolo variabile tra 0,058 e 25,4 Bq/m2 e di Cs-137 con valori compresi tra 10,0 e 75,8 mBq/m2. Le concentrazioni sono in generale accordo con quelle rilevate in altri paesi Europei.

03 Maggio 2011 14:22 Nome: mimo
scusa, ma il radon nella tua cantina quanto è?

 

 
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